Rifiuti RAEE: cosa sono e dove gettarli

Rifiuti RAEE: cosa sono e dove gettarli

I RAEE sono apparecchiature elettriche ed elettroniche, inclusi componenti, sottoinsiemi e materiali che ne costituiscono parte integrante, di cui ci si vuole disfare perché guaste, inutilizzate o obsolete e che, ai sensi dell’art. 183 del D. Lgs. n. 152/2006, possono essere classificati come rifiuti.

Questi non possono essere smaltiti come rifiuti comuni, ma richiedono modalità di gestione specifiche per evitare danni gravi all’ambiente e non disperdere in natura o conferire nelle discariche oggetti che, per la loro composizione, hanno tempi di degradazione estremamente lunghi e rappresentano un rischio concreto di inquinamento, con ripercussioni anche sulla salute umana.

Scopriamo nel dettaglio cosa sono i rifiuti RAEE e dove gettarli.

Cosa sono i rifiuti RAEE

Cosa sono i rifiuti RAEE? I RAEE sono “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, ovvero rifiuti di apparecchiature che, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. n. 49/2014, dipendono, per un corretto funzionamento, da corrente elettrica o campi elettromagnetici, e di apparecchiature di generazione, trasferimento e misurazione di questi campi e correnti, progettate per essere utilizzate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua.

È possibile distinguere i RAEE in due macro-categorie:

  • domestici;
  • professionali.

I RAEE domestici sono quelli originati in ambito domestico e quelli di origine professionale (commerciale, industriale o istituzionale) che, per natura e quantità, possono essere considerati analoghi ai primi.

I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche professionali, invece, sono rifiuti provenienti da attività la cui fornitura è quantitativamente importante o le cui caratteristiche suggeriscono un uso esclusivamente professionale.

I RAEE, sia domestici che professionali, possono essere pericolosi o non pericolosi. Questa distinzione è essenziale perché è da essa che dipende la corretta gestione del rifiuto, nel rispetto della normativa vigente.

La pericolosità dei RAEE è determinata, in larga misura, dalla presenza di componenti pericolosi e, in misura minore, dalla concentrazione di sostanze pericolose al loro interno. Esempi di componenti pericolosi sono: accumulatori, batterie, commutatori a mercurio, vetri di tubi a raggi catodici, vetri radioattivi.

È bene specificare che la determinazione della pericolosità dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche tramite l’applicazione dei metodi di analisi previste dalla legge presenta difficoltà oggettive e richiede investimenti economici difficilmente sostenibili. Pertanto, di norma, la pericolosità dei RAEE viene definita in ragione della presenza di sostanze pericolose e non sulla base della concentrazione delle stesse.

Il 15 agosto 2018, come previsto dal D. Lgs. n. 49/2014, è entrato in vigore l’Open Scope, ovvero il periodo a partire dal quale è stato stabilito che la normativa RAEE dovesse essere applicata a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche in qualità di prodotti finiti, fatta eccezione per le apparecchiature per le quali sono state previste specifiche esclusioni.

Quali sono i rifiuti RAEE? L’Open Scope ha introdotto una nuova classificazione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, segnando il passaggio dalle precedenti 10 categorie, alle attuali 6:

  1. apparecchiature per lo scambio di temperatura;
  2. schermi, monitor e apparecchiature dotate di schermi con una superficie superiore a 100 cm2;
  3. lampade;
  4. apparecchiature di grandi dimensioni (con almeno una dimensione esterna superiore a 50 cm), come elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, apparecchiature di consumo, lampadari, apparecchiature per riprodurre suoni o immagini, apparecchiature musicali, strumenti elettrici ed elettronici, giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport, dispositivi medici, strumenti di monitoraggio e di controllo, distributori automatici, apparecchiature per la generazione di corrente elettrica;
  5. apparecchiature di piccole dimensioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm), come elettrodomestici, apparecchiature di consumo, lampadari, apparecchiature per riprodurre suoni o immagini, apparecchiature musicali, strumenti elettrici ed elettronici, giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport, dispositivi medici, strumenti di monitoraggio e di controllo, distributori automatici, apparecchiature per la generazione di corrente elettrica;
  6. piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm).

Le apparecchiature escluse dal campo di applicazione della normativa RAEE sono numerose. Alcuni esempi sono le apparecchiature connesse alla tutela degli interessi e della sicurezza degli Stati (armi incluse), i dispositivi medici infettati, le installazioni fisse di grandi dimensioni e i mezzi di trasporto.

Dove gettarli

La distinzione tra RAEE domestici e RAEE professionali è importante perché, in base alla tipologia e alla provenienza del rifiuto, sono previste modalità di raccolta differenti.

Dove gettare i RAEE domestici? I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di piccole dimensioni, poco ingombranti e facili da trasportare possono essere conferiti presso l’isola ecologica o il centro di raccolta appositamente predisposti dall’amministrazione comunale. Quelli di dimensioni maggiori, invece, possono essere ritirati a domicilio dal Comune.

La legge stabilisce l’obbligo per i distributori, ovvero i punti vendita di apparecchiature elettroniche, di offrire un servizio di ritiro gratuito dei RAEE domestici ai consumatori che acquistano una nuova apparecchiatura analoga. Il negozio, in altri termini, ha il dovere di ritirare il rifiuto gratuitamente.

Questo vale anche se i consumatori che vogliono liberarsi di RAEE domestici non effettuano un acquisto, a condizione che il rifiuto sia di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm), poco ingombrante e facile da trasportare e che il punto vendita abbia una superficie superiore a 400 metri quadri.

Inoltre, la legge obbliga i produttori di AEE domestici ad aderire ad uno dei Sistemi Collettivi, anche detti Consorzi, presenti su tutto il territorio nazionale, aventi il compito di ritirare e gestire i RAEE domestici nel rispetto delle disposizioni contenute nei regolamenti operativi.

Come smaltire rifiuti RAEE aziendali? Lo smaltimento dei RAEE prevede l’intervento di operatori specializzati che rilasciano all’ente o all’impresa che vuole disfarsene una dichiarazione dove confermano la presa in carico dei rifiuti e forniscono indicazioni in merito all’impianto di destinazione finale.

Solitamente, queste figure si occupano anche di compilare il FIR (Formulario di Identificazione dei Rifiuti) per favorire il corretto trattamento dei rifiuti una volta raggiunto il centro di smaltimento autorizzato.

Noi di Selin siamo specializzati nello smaltimento di rifiuti RAEE: dalla raccolta fino al conferimento presso gli impianti di destinazione finale, assicuriamo massima sicurezza e trasparenza e garantiamo un servizio completo, efficiente e integrato.

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