Sostanze chimiche: quali sono?

Le sostanze chimiche costituiscono la base di tutto ciò che è tangibile nel mondo, dalla materia vivente, compresi animali, persone e piante, alle creazioni umane, dalle automobili ai cosmetici, dai detergenti ai presidi medico chirurgici, passando per gli alimenti.

Queste sostanze sono impiegate in una miriade di settori industriali, da quello sanitario a quello farmaceutico, da quello tessile a quello dei trasporti, da quello alimentare a quello energetico, e il loro utilizzo diffuso nella vita quotidiana contribuisce in modo determinante al benessere economico e sociale.

Le sostanze chimiche possono essere di origine sia naturale che sintetica. Quelle con cui entriamo in contatto più frequentemente sono le sintetiche. Tuttavia, siamo esposti anche a un numero considerevole di sostanze chimiche di origine naturale, presenti nel cibo, nell’aria e nell’acqua.

Sia le sostanze chimiche naturali che quelle artificiali possono rappresentare una minaccia per l’uomo e l’ambiente, a seconda delle loro caratteristiche e dell’uso che se ne fa. È possibile distinguere, infatti, tra sostanze chimiche pericolose e non pericolose.

Scopriamo quali sono le sostanze chimiche, distinguendole tra pericolose e non pericolose.

Elenco delle sostanze chimiche pericolose

Sono sostanze chimiche pericolose tutte quelle classificabili come tali secondo le disposizioni contenute nel D. Lgs. n. 52/1997 e nel D. Lgs. n. 65/2003. Appartengono a questa categoria di sostanze anche gli agenti che, pur non rientrando nell’applicazione dei decreti sopracitati, rappresentano un rischio a causa delle loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e della modalità con cui vengono utilizzati o conservati.

Questi rischi possono manifestarsi attraverso effetti di tipo fisico, connessi alle proprietà delle sostanze stesse, effetti nocivi sulla salute umana, che vanno dall’irritazione acuta a danni gravi e permanenti, come le mutazioni genetiche, o effetti negativi sull’ambiente, che alterano gli ecosistemi, inquinando acqua e suolo e danneggiando la flora e la fauna.

In base ai parametri chimico-fisici, le sostanze chimiche pericolose si possono classificare come:

  • esplosivi;
  • comburenti;
  • infiammabili;
  • facilmente infiammabili.

In base ai parametri tossicologici e specifici, le sostanze chimiche pericolose si distinguono in:

  • tossiche;
  • nocive;
  • corrosive;
  • irritanti;
  • sensibilizzanti;
  • cancerogene;
  • mutagene;
  • tossiche per la riproduzione.

L’elenco delle sostanze chimiche pericolose può essere consultato accedendo alla banca dati REACH, strumento concepito per il reperimento di informazioni relative a caratteristiche, divieti, restrizioni e obblighi di autorizzazione stabiliti a livello europeo che viene aggiornato costantemente in base ai successivi adeguamenti.

La banca dati raggruppa in modo omogeneo e sintetico le sostanze chimiche pericolose, distinguendole in:

  • cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione (CMR);
  • persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT);
  • molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB);
  • inquinanti organici persistenti (POP);
  • sostanze lesive per lo strato di ozono;
  • sostanze con proprietà di interferenza endocrina.

Le sostanze classificate unicamente come infiammabili sono escluse dalla banca dati.

Le informazioni a cui è possibile accedere, estrapolate dalla normativa specifica e/o di riferimento, riguardano:

  • nome della sostanza, del gruppo di sostanze o della miscela;
  • numero CAS, ovvero il numero di registro attribuito dal Chemical Abstract Service (CAS), che assegna un numero identificativo univoco a ogni sostanza chimica descritta in letteratura;
  • numero Indice, il codice di identificazione assegnato alla sostanza;
  • numero CE, il numero identificativo delle sostanze contenute nell’inventario CE;
  • tipo di pericolo, ovvero la proprietà pericolosa per cui la sostanza è soggetta a limitazione, divieto, restrizione o obbligo di autorizzazione;
  • specifiche sulla sostanza, il gruppo di appartenenza (ad es. fibre di amianto) o il potenziale di riduzione dell’ozono (la capacità di quanto può ridurre lo strato dell’ozono stratosferico);
  • normativa di riferimento;
  • normativa specifica;
  • note;
  • scheda PDF di riepilogo delle informazioni relative ad una sostanza.

Nell’elenco delle sostanze chimiche pericolose rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • arsenico;
  • asbesto;
  • benzene;
  • cadmio;
  • cromo esavalente;
  • diossine;
  • mercurio;
  • piombo;
  • policlorobifenili;
  • toluene.

È bene sottolineare che nessuna sostanza chimica può manifestare il suo effetto se prima non entra in contatto con l’organismo o vi penetra e che il livello di pericolosità può essere influenzato da diversi fattori, tra cui:

  • via di esposizione, la modalità attraverso cui una sostanza entra in contatto con l’organismo (inalazione, ingestione, contatto cutaneo);
  • quantità (o dose) assorbita;
  • tossicità della sostanza;
  • capacità di metabolizzazione, la velocità e l’efficienza con cui un organismo può degradare e eliminare una sostanza chimica;
  • variabilità biologica, differenze individuali come età, genere, stato di salute e predisposizioni genetiche.

Un’analisi attenta di questi fattori è indispensabile per valutare il rischio associato all’esposizione a sostanze chimiche pericolose e per stabilire le misure di prevenzione e protezione più adeguate da adottare. Una volta conclusa l’analisi è opportuno seguire le indicazioni per il corretto smaltimento dei rifiuti chimici.

Elenco delle sostanze chimiche non pericolose

Le sostanze chimiche non pericolose sono quelle che, in base alle loro caratteristiche intrinseche e alle condizioni standard di utilizzo, non presentano rischi per la salute umana o per l’ambiente.

Nel dettaglio, possono essere distinte in sostanze chimiche non pericolose e sostanze chimiche non pericolose ma impiegate in condizioni tali da poter costituire un pericolo, come l’aria compressa.

Appartengono a questa categoria di agenti chimici una vasta gamma di sostanze con cui entriamo in contatto tutti i giorni, fondamentali in numerosi processi produttivi e impiegate in vari settori industriali, dalla produzione di alimenti e bevande alla fabbricazione di articoli di uso quotidiano come indumenti, mobili o utensili domestici.

Nell’elenco delle sostanze chimiche non pericolose rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • acqua distillata, utilizzata come solvente in laboratorio e in molti processi industriali;
  • cloruro di sodio, impiegato nella preparazione degli alimenti;
  • acido citrico, usato come conservante alimentare e nella preparazione di bevande;
  • glicerina, impiegata nel settore farmaceutico, cosmetico e alimentare come umettante e lubrificante;
  • bicarbonato di sodio, utilizzato in cucina come lievito e per la pulizia.

È importante sottolineare che la classificazione di una sostanza chimica come non pericolosa dipende dalle sue condizioni di utilizzo e dalla quantità o dose assorbita. Anche agenti chimici generalmente considerati innocui, infatti, possono rappresentare un rischio per la salute umana o l’ambiente se gestiti impropriamente.

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